A L T R O V E
Doppia PERSONALE di e con SARAH-GERACI e IMERIO-ROVELLI
20_28 aprile 2013 GRUMELLO-ARTE
Pubblicazione su CTRL
{youtube}https://www.youtube.com/results?search_query=altrove+sarah+imerio{/youtube}
A L T R O V E
Uno spazio altro intimamente autobiografico.
Ci può essere racconto di un luogo più intimo e condivisibile di quello scaturito dal lavoro di un artista?
Questo ci propone la doppia personale di Sarah Geraci e Imerio Rovelli, che sceglie di condurci in due diversi mondi che si reggono su un equilibrio di linguaggi e codici prodotti dall'immaginario dei due artisti. Altrove rispetto al mondo reale e materiale, altrove gli uni rispetto agli altri, anche se spiccatamente complementari.
Un ambiente organico, armonico, di sognante levità fra terracotte smaltate che prendono le sembianze di forme vegetali di pura fantasia, tuttavia così coerenti da essere plausibili, quello della scultrice Sarah Geraci. In mezzo a questa Natura così armonica una bizzarra presenza, un sogno nel sogno: una "cover" (come da testuale definizione dell'artista) ovvero un omaggio al Narciso di Michelangelo Merisi, in abiti contemporanei, che si specchia in una pozza grigiastra sgorgata dai suoi occhi grondanti lacrime.
Uno squarcio di inquietudine a turbare un momento perfetto? Non sembra essere questa l'impressione, nè tantomento la preoccupazione dell'artista. Nulla sembra sconvolgere l'armonia di questo mondo, che si perpetua ineluttabile anche alla presenza degli stati d'animo meno cristallini. Forse è proprio un posto come questo che i sentimenti e le pulsioni che agitano il nostro animo, scelgono di venire a trovare rifugio e a placarsi, senza timore di giudizio, stemperandosi tra forme voluttuose, nei colori polverosi e sussurrati, nella Natura rigogliosa e pigra di Sarah Geraci.
L'altrove di Imerio Rovelli è invece un apparente caos. L'artista ci offre la possibilità di conoscere il suo faticoso processo creativo, fatto di appunti materici, oggetti lasciati come indizi, sculture come ragnatele inconsistenti ma capaci di trattenerci e quasi di rendere stentato il raggiungimento della sua idea di luogo altro.
Imerio Rovelli lascia tracce quasi labili e diafane, disegni delicati, appunti minuziosi ma volatili, di una Natura ancora da indagare, ma che promette di essere seduttiva e carnale. E' un mondo sofisticato complesso, proposto -come da definizione dello stesso artista- "scambio relazionale tra l'autore e l'osservatore".
L'altrove di Imerio Rovelli riconduce a "spazi e luoghi non percorsi e non vissuti, sconosciuti dal corpo, persistentemente presenti nell'animo. Silenziosi suoni avvolgenti, rumori conturbanti che percepiamo nell'intimo, amalgamati nel magma dell'esistenza".
Mariangela Zerbini
La locandina di Altrove.