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LA VOCE DEL POPOLO di Brescia

La voce del popolo di Palazzolo 13-11-2009. Rubrica: ARTE

I "lacerati corpi" di Imerio Rovelli

a cvura di Luca Bressanini (2009)

Arte e artisti palazzolesi alla ribalta. Nelle pagine culturali di questo numero si racconta della mostra che Brescia sta dedicando, negli spazi espositivi di Palazzo Martinengo, a Matteo Pedrali. “Lacerati corpi” è, invece, il titolo della mostra presente in questi giorni presso il Centro artistico e culturale palazzolese che propone una quarantina di opere dello scultore, pittore e ceramista bergamasco Imerio Rovelli. Allievo e assistente di Maurizio Previtali, dal quale apprende le tecniche per lavorare con la creta, Rovelli ama lavorare a contatto con la materia: creta, gesso, marmo, pietra, terre, ossidi, grafite, cere, sono alcuni esempi di materiali che nel tempo gli hanno consentito di creare infinite sperimentazioni di pregevole fattura.Tema centrale dell’esposizione è la figura umana, che diviene per l’artista soggetto di indagine speculativa ed intellettuale. Rovelli realizza sculture raffiguranti teste deformate e contorte, a rappresentare l’uomo moderno, che si trova svuotato ed annientato nell’anima. “Evanescenze ed annientamenti”, così Rovelli ha intitolato una serie di volti realizzati in argilla, che presentano ferite, macabre emaciazioni, segni di violenza dai quali emerge un forte senso di angoscia, turbamento, che invitano l’osservatore a riflettere sui reali valori dell’esistenza, mettendolo di fronte al confronto con realtà dissimili dalle nostre, ma che possono, con un niente, entrare a far parte della nostra vita, come osserva l’artista. Un’indagine psicologica che Rovelli porta avanti nelle serie di figure in terracotta solitarie, i “lacerati corpi” appunto, nelle quali la materia deformata, diviene il simbolo della lacerazione interiore dell’uomo di fronte al dramma della solitudine, ulteriormente accentuata da patinature a freddo, realizzate con l’utilizzo di particolari inchiostri mutuati dal mondo della stampa industriale e colate di cera a freddo. Completa la mostra un’altra interessante sezione di torsi umani realizzati con resine sintetiche e decorati con inusuali materiali quali inserti di carte stagnole colorate o resine poliuretaniche. La mostra resterà aperta fino al 22 novembre.

 L'ubriacatura, o, inno e lode alle zanzare.